Dietro la pandemia esiste un’emergenza sommersa, di cui parlano in pochi ma che coinvolge tanti. Il Coronavirus ha avuto un impatto senza precedenti sulla nostra società, in tutte le sue dimensioni e ambiti. In particolare, lunedì sera, durante la 20° puntata di TDF TV, si è parlato di salute e benessere.
La diffusione dell’epidemia da Covid, fin dall’inizio ha creato una situazione caotica che è andata ad evolversi molto rapidamente. Il panico e la paura, che hanno soprattutto caratterizzato le fasi iniziali, sono state inevitabilmente causate dalle quotidiane notizie relative alle strutture ospedaliere sovraffollate, alla chiusura forzata delle attività, alla crescente disoccupazione, alla povertà ed alle preoccupazioni per i numerosi settori tutt’ora a rischio. Il Covid ha paralizzato l’intera economia globale che, al momento, è compromessa.
La pandemia ha avuto molti effetti per nulla descritti dai numeri di morti e malati dati dai tg. Ha avuto conseguenze dirompenti sulla psiche e sul benessere fisico delle persone di tutte le fasce d’età, portando a galla diversi fattori a rischio e disagi, talvolta sopiti, che sono andati via via amplificandosi. Lo stress è una conseguenza dalla pandemia. Durante la puntata la psicologa e psicoterapeuta Irene Mazzon ha spiegato la dinamica dello stress sulla salute psicofisica. Il nostro organismo è programmato per reagire in maniera funzionale nell’immediato con una spinta vitale (adrenalina). La fisiologia vuole che questa curva di attivazione scenda. In questo caso, il prolungamento della situazione di emergenza, senza una prospettiva certa, prolungando l’ampiezza di questa curva di attivazione allo stress, ha creato una situazione di adattamento nella gran parte dei casi che non può essere fisiologicamente funzionale. E’ una situazione di cronicizzazione, di mancanza di sicurezza, una sensazione di non avere il controllo che determina sintomi depressivi. C’è l’idea di essere in balia degli eventi e di non poter fare niente per cambiare le cose. La dinamica di adattamento al primo lockdown ha portato molte persone a riscontrare grandi difficoltà nel riadattamento alla routine frenetica della vita. Situazione psicologica aggravata ancor di più dal secondo lockdown e da un nuovo momento di fobia e depressione, con ulteriore innalzamento della curva dello stress.
Secondo il chirurgo e nutrizionista Luca Pinoli, il forte impatto psicologico ha pervaso, condizionato e modificato anche il concetto, i modi e le abitudini alimentari. E’ come se la gente avesse riscoperto il cibo come elemento di via d’uscita dalla pandemia. Chi già aveva uno stile di vita adeguato e mangiava bene durante la pandemia è migliorato, per tanti altri invece c’è stato l’abbandono totale di ogni regolazione con abuso o cattivo uso del cibo, forse inteso come autogratificazione. Il dottor Pinoli ci parla inoltre di aumenti esponenziali nell’uso di psicofarmaci (+ 75%), nei tentati suicidi tra i giovani (+35%), nelle violenze domestiche su bambini e donne (+ 107%) e nell’abuso di alcol e stupefacenti.
Secondo la foodwriter Rosalia Imperato c’è stata una riscoperta della nostra cucina e delle nostre tradizioni. Molte persone si sono avvicinate alla cucina un po’ per riempire il tempo, un po’ per mettersi in gioco. Rispetto a prima della pandemia c’è una maggiore attenzione al cibo buono e di qualità.
Parole d’ordine in questo periodo sono armonia ed equilibrio. L’esercizio fisico ovviamente è importante, muoversi aiuta anche a disconnettersi dalla routine quotidiana, a liberare la mente dalle preoccupazioni, ci aiuta a superare l’incertezza del periodo. Altrettanto importante è seguire una corretta alimentazione prestando attenzione alla qualità ed alla quantità di cibo che assumiamo ogni giorno. E’ fondamentale adottare un’alimentazione varia e bilanciata, nella quale ogni alimento concorra, con le sue specifiche proprietà nutrizionali, a garantire un apporto completo di tutte le sostanze necessarie al buon funzionamento dell’organismo. Prestare attenzione, in soprattutto in questo periodo, al mantenimento di un sano stile di vita eviterà che, una volta usciti dall’emergenza, ci ritroviamo a fare i conti con un incremento di tutte quelle malattie che sono favorite o aggravate da comportamenti scorretti. Il corretto stile di vita, oltre agli effetti positivi sul corpo, rende ottimisti, aumenta la fiducia in se stessi, la capacità personale di affrontare le sfide della vita e la resilienza nell’affrontare momenti difficili. Impariamo ad ascoltare noi stessi, le nostre sensazioni e tutte le emozioni del del nostro corpo, accettandole senza giudizio.
Regoliamoci ogni giorno nell’imparare ad aspettare e riconosciamo le nostre emozioni accettando la realtà. Avviciniamoci ad una dimensione relazionale profonda con la comprensione e la condivisione dello stare assieme in un mondo autentico. Approfondiamo le nostre esperienze particolarmente positive coltivando i nostri interessi ed obiettivi, dedichiamoci alle piccole cose ma con molta cura. Impariamo a capire cosa ci fa stare veramente bene ed apriamoci all’altro. Solo seguendo tutte queste influenze positive possiamo ambire a superare straordinariamente questo periodo.