Palumbo: ”Ci vuole chiarezza sulle mascherine

Le recenti inchieste sulle mascherine e la discussione sul vaccino AstraZeneca ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Trovare dispositivi di protezione personale omologati e sicuri è un passaggio fondamentale per affrontare la situazione pandemica causata dal Covid – 19 per il quale sono stati immessi sul mercato vaccini che potrebbero farci uscire da questa crisi ma che sono stati, a loro volta, molto discussi per l’aspetto della sicurezza. Ne parliamo con Alessandro Palumbo, Presidente di Confconsumatori Lombardia e del Centro Studi Morris – Ghezzi, che esige maggiore chiarezza sull’informazione relativa a mascherine e vaccini.

Le recenti inchieste sulle mascherine hanno preoccupato i cittadini. Cosa è successo?

<< C’è stata grandissima confusione, soprattutto all’inizio, sull’utilizzo e l’utilità della mascherina quindi i consumatori non hanno capito bene cosa dovevano fare. Poi è arrivata l’ansia e ci siamo ritrovati a comprare di tutto, anche supporti che non avevano alcuna validità, è stata una grande opportunità di business per pochi ma a danno dei consumatori. >>

Siete stati contattati dai consumatori?

<<Siamo stati subissati di domande sui numeri della mascherina. Noi non abbiamo la competenza di valutare la qualità ma dovrebbe farlo lo Stato centrale che ha gestito l’affaire in modo non professionale. In giro ci sono diverse mascherine che non servono ad un tubo, ammesso che quelle certificate servano a qualcosa. Purtroppo il sistema della certificazione, soprattutto all’estero, non lo ritengo particolarmente affidabile, andrebbe ripensato.>>

Qual è la sua posizione sulle misure di contenimento della pandemia?

<< Ci siamo occupati come Confconsumatori e come Morris – Ghezzi delle limitazioni alla libertà personale dei consumatori. L’impossibilità di muoversi, di viaggiare e di incontrare persone sta pregiudicando la vita democratica e sociale del nostro Paese. Nessuno sa ancora dirci se questa limitazione ha un beneficio o rimane solo un costo sociale. Gli scienziati si contraddicono, non riusciamo a capire le ragioni di questa scelta. >>

Gli Stati si sono affidati all’Unione Europea per l’approvvigionamento dei vaccini che però scarseggiano. Cosa è successo?

<< I contratti sottoscritti dalla Commissione sono molto aleatori, la sintesi del contratto è: fate quello che potete. Da quello che ho visto non ci sono penali e vincoli e quando un contratto è scritto in questo modo lascia aperte tutte le interpretazioni. E’ un problema irrisolvibile e se dobbiamo partire con un piano vaccinale serio dobbiamo sganciarci dall’UE ed andare a prendere i vaccini sul mercato da soli come ha fatto Israele. >>

 Cosa ne pensa dell’informazione medica sui vaccini?

<<Il problema dei vaccini è che dobbiamo avere un’informazione precisa. Come sempre nei bugiardini c’è scritto di tutto, effetti collaterali dai più lievi ai più gravi con i quali le aziende farmaceutiche si tutelano. Dire tutto, in questo caso equivale a dire nulla. Loro si tutelano da possibili azioni legali ma i consumatori no.>>

Il caso AstraZeneca ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha causato la sospensione del vaccino per alcuni giorni.

<<Non sono uno scienziato e non esprimo un parere scientifico. Faccio solo un’osservazione di carattere generale: nessuno ci sta dicendo cosa sta succedendo con gli altri vaccini, sembra che solo AstraZeneca provochi eventi avversi e io non ci credo. Penso che sia un vaccino che costa 10 volte meno degli altri e ciò mi induce a pensare che, forse, ci sia una lotta intestina al mercato farmaceutico. Se uno vuole farsi il vaccino deve prima fare un sierologico per vedere se ha gli anticorpi altrimenti si ha un effetto controproducente. La fretta ci impedisce di fare le cose bene.>>

Come sottolinea Palumbo la gestione virtuosa della pandemia, al di là della bontà delle scelte strategiche intraprese dal Governo, passa indissolubilmente da un’informazione completa e veritiera. Durante il mandato dello scorso esecutivo tale chiarezza è mancata, speriamo nel nuovo!