Rigenerazione urbana come traino per la ripartenza di Milano, la piccola metropoli è l’unica in Italia. Se n’è discusso nella 22esima puntata della trasmissione Tra il dire e il fare in onda ogni lunedì sera alle 21.00 in diretta streaming Facebook sull’omonima pagina.
Milano è particolare. Unisce un grande patrimonio edilizio d’epoca con palazzi e grattacieli splendidi costruiti con i più alti criteri di sostenibilità ambientale ed energetica. Negli ultimi anni ha avuto un’importante svolta urbanistica, pensiamo ad esempio al Bosco Verticale, progetto conosciuto in tutto il mondo. Proprio in epoca di pandemia da Covid la questione edilizia può assumere anche il valore simbolico di rinascita. La sostenibilità e la città sempre più green sono diventati il centro di un mondo che non può che ripartire da questi principi, spesso i cittadini non si rendono conto che dietro ai palazzi nuovi c’è un importante lavoro per diminuire l’impatto ambientale, sia in fase di costruzione che in fase di utilizzo dell’edificio.
Milano è anche una metropoli con un cerchio verde, patrimonio agricolo da sempre importantissimo e noi vogliamo immaginare un futuro che riesca a far coesistere l’avanguardia con le origini agricole della città. La Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico ha una forte attenzione per il patrimonio agricolo milanese e Milano ha il secondo territorio agricolo per estensione dopo Roma. Ci sono tantissime cascine con produzioni di alta qualità (quali il riso Carnaroli) e la Fondazione, partendo dall’idea di ricreare attorno alla città una ambiente che funga da scudo contro l’inquinamento, ha realizzato qualcosa di unico per un ospedale pubblico: un’oasi interamente dedicata allo sport ed ai prodotti bio come latte e riso a km 0.
C’è chi crede che Milano sia nata da una contraddizione e ricorda come da semplice città del lavoro si sia ingrandita passando dai contesti industriali che ci avevano distinti nel dopoguerra a città futuristica.
Per la spinta al cambiamento di queste aree è stato fondamentale il Ministro Radice che ha creato la DIA, accorciando a tre mesi i tempi per la trasformazione, il mondo green con la sostenibilità sono arrivati dopo.
Secondo Mario Pinoli, CEO di Greenwich srl, una delle grandi virtù di Milano è l’alchimia, ovvero la capacità di miscelare imprenditoria, investimenti e sostenibilità. Lo scorso anno, in collaborazione con il Politecnico di Milano, è stata pubblicata la Milano Green City Map. A partire dagli anni 2000 il paradigma ecologico che tutti conoscevamo come ambientalismo, inizia a trasformarsi portando l’integrazione tra la progettualità green, ingegneria e metrica calcolata.
Spesso quando si parla di inquinamento nelle città, molti parlano classicamente delle auto e delle emissioni di Co2. In realtà sappiamo che il peso degli edifici è molto più importante in tema di impatto ambientale. La sostenibilità ha un impatto a 360° e, grazie alle ultime tecnologie, in cantieri come quello di Garibaldi si è arrivati a riciclare il 95% dei rifiuti di cantiere. Ciò ha aumentato di almeno il 7% il valore in termine di affitti e vendita. E’ in atto anche una politica di riqualificazione immobiliare. In Cordusio, per esempio, alcuni palazzi sono stati ricostruiti secondo le nuove norme mentre il Policlinico di Milano, in pieno centro, sta prendendo forma. Sarà un edificio che non consuma suolo, costruito con i più alti ed innovativi concetti di sostenibilità ambientale, sarà coperto da un giardino terapeutico (verde funzionale con orti urbani, aree lettura ed aree giochi) grande come il Duomo. Sarà il secondo edificio più grande nel centro di Milano dopo il Tribunale.
Senz’altro sarà poi rivoluzionaria la rimodulazione dei sette “ex scali ferroviari milanesi“, ovvero Farini, Greco Pirelli, Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova e San Cristoforo. Una superficie vastissima che comprende più di un milione di metri quadri di città. Un’opportunità che farà da corona alla città per ricucirla alle aree verdi limitrofe. C’è da augurarsi che le amministrazioni siano lungimiranti operando un mélange tra quello che è il valore delle aree, il valore degli investimenti ed il verde. Nel libro “Scali Milano. Progettare la trasformazione. Il ruolo di FS Sistemi Urbani“ sono raccolte numerose voci di architetti e urbanisti che sviscerano gli atti del percorso di trasformazione degli ex scali ferroviari nel pieno rispetto degli interessi generali della collettività.
Pare proprio che Milano abbia le carte in regola per affrontare una sfida con tutte le capitali Europee, senza timore.