La voce dei bambini al tempo del Covid

Come hanno vissuto i più piccoli la pandemia che da tempo coinvolge il nostro Paese? Che cosa dice la voce dei bambini al tempo del Covid?

La situazione che oramai da più di un anno coinvolge l’intero Paese ci ha portato a riflettere su molteplici aspetti. Il Covid19 ha apportato gravi conseguenze ad ognuno di noi, anzitutto coloro che hanno perso la vita a causa di questo insidioso virus, ma anche i lavoratori, costretti a sospendere le proprie attività. Molto spesso, in questo computo, non si prendono in considerazione i più piccoli, ai quali questo virus ha sottratto l’infanzia, l’età della scoperta, dello sguardo sul mondo, della spensieratezza.

Come il Coronavirus ha cambiato la vita dei più piccoli ed il loro modo di relazionarsi con il mondo circostante? 

A seguito di un’indagine svolta ponendo diverse domande proprio ai protagonisti più giovani è emersa in modo nitido la loro immagine della situazione odierna. Dopo l’avvento del Coronavirus, la prima difficoltà che hanno riscontrato diversi bambini è stata proprio la comprensione della situazione creatasi da questo nemico invisibile. “Perché non posso andare a trovare la nonna?” “Perché non posso fare una passeggiata al parco con il mio migliore amico?” “Perché non posso svolgere la mia attività sportiva?”. Domande che per molto tempo hanno echeggiato nelle menti di molti bambini ai quali le risposte dei più grandi non hanno posto alcun rimedio.

Una delle più grandi rivoluzioni di cui sono protagonisti è stata la Dad, un acronimo quasi criptico per i bambini, diventata oggi giorno la nuova modalità didattica che sostituisce l’apprendimento in presenza. Chiedendo loro che cos’è la Dad le risposte sono state inequivocabili, si sa che i bambini non hanno alcun filtro, la dad da molti di loro è stata definita come lo strumento che ha reso distanti gli amici, i compagni ed anche i professori

La loro risposta non è stata la definizione dell’acronimo Dad (ossia la didattica a distanza) bensì questa nuova modalità é stata definita come lo strumento che inficia sulla socialità e sulle relazioni umane. 

Per i bambini non è cambiata solo l’organizzazione dell’attività scolastica bensì ognuno di loro ha sospeso le proprie attività sportive, per eccellenza luoghi di incontro e di aggregazione. 

Nonostante tutti gli ostacoli che questo virus ha interposto ai più piccoli, sono proprio loro che continuano ad essere fonte d’insegnamento per i più grandi, ad insegnare i valori ai quali oggi è indispensabile ancorarsi. Il primo tra tutti è la speranza, la speranza che questa fase storica possa avere presto una sua fine, ma anche la speranza che questo periodo buio possa trasformarsi in luce per il futuro di ognuno di noi.