Le origini del Covid: incidente di laboratorio?

Il Presidente USA Biden ha fatto un passo avanti per indagare le origini del Covid-19. Con un ordine presidenziale ha dato mandato alle agenzie di intelligence di raddoppiare gli sforzi per avvicinarsi quanto più possibile alla verità sulle origini del virus, dopo un primo report di fatto non conclusivo. Due le ipotesi da studiare nei prossimi tre mesi, l’una è che il virus si sia trasmesso all’uomo attraverso un pipistrello, l’altra è che il virus sia fuoriuscito da un laboratorio di Wuhan dove si studiavano i coronavirus. In un caso o nell’altro, sono in molti a chiedere che venga fatta chiarezza. I più moderati lo chiedono per rispetto dei morti e per l’enorme impatto che questa pandemia ha avuto su tutti noi, ma anche per imparare da questa tragedia e prevenire futuri incidenti. Le frange più estreme, che forse hanno già messo la parola “colpevole” sulla Cina, si aspettano sanzioni anche pesanti qualora dovesse concludersi che la Cina è stata in qualche modo responsabile avendo coperto, almeno inizialmente, ciò che stava accadendo.

È importante ragionare sulla necessità o meno di arrivare alla verità. I morti ci sono stati e nessuno ce li porterà indietro, per cui ci si potrebbe chiedere a cosa serva adesso scoprire la verità quando il danno ormai è fatto. Cosa aggiunge conoscere la verità? Mettendo da parte bizzarre teorie e desideri di vendetta, che mai nulla di buono hanno prodotto, la ricerca della verità è qualcosa a cui dovremmo aspirare sempre. Capire l’origine di questo virus potrebbe essere importante per prevenire una futura pandemia o per migliorare i vaccini che abbiamo finora a disposizione, per scoprire nuove terapie o anticipare le mutazioni del virus. Ancora, se questo virus fosse fuggito da un laboratorio per errore, ci sarebbe molto da imparare su come evitare che accada di nuovo con altri virus.

La Cina dal canto suo non si è dimostrata finora disponibile ad aprire i suoi laboratori per consentire un’indagine da parte di paesi terzi. La questione per loro è chiusa, il virus si è trasmesso all’uomo da un pipistrello attraverso un vettore animale al momento ancora sconosciuto. Un indagine condotta congiuntamente da Cina e Organizzazione Mondiale della Sanità ha concluso che l’incidente di laboratorio è un’evenienza altamente improbabile.

La questione negli Stati Uniti è diventata nel frattempo bipartisan, repubblicani e democratici chiedono con insistenza l’accesso ai laboratori di Wuhan per consentire gli studi, anche se i toni della presente amministrazione sono più moderati rispetto alla precedente, ma ugualmente risoluti. Questo nasce alla luce di alcune informazioni, altamente riservate, le quali riferiscono che i servizi di intelligence americani sarebbero venuti a conoscenza di tre casi di Covid-19 tra i ricercatori del laboratorio di Wuhan ricoverati in ospedale già nel Novembre 2019.

A livello internazionale, nel 2020, i 194 stati membri dell’ Assemblea Mondiale della Sanità, attraverso uno studio indipendente con a capo l’allora primo ministro Neozelandese Helen Clark e l’allora presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf, hanno criticato la gestione iniziale della Cina e i ritardi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel dichiarare lo stato di emergenza ma non hanno trovato nessun elemento riconducibile alle origini del Covid. Sempre nel 2020, la prestigiosa rivista scientifica The Lancet pubblicava una dichiarazione di alcuni scienziati che condannavano duramente le teorie cospirative per cui il Covid-19 non avesse un’origine naturale.

Gli interessi in gioco sono alti, l’America vuole essere ricordata come il salvatore e al tempo stesso la vittima di forze esterne piuttosto che della sua stessa cattiva gestione. La Cina vuole essere ricordata invece per aver dimostrato al mondo intero come gestire e superare una pandemia, enfatizzando i loro bassi numeri di contagio, e come un Paese che si è speso per aiutare le comunità internazionali inviando aiuti e forniture mediche piuttosto che un torbido regime che copre le sue malefatte.

Tra tre mesi forse le prime risposte sulle origini del Covid, quando l’indagine degli 007 americani sarà conclusa.