Immobiliare: come il Covid riporta alla sostenibilità

Spesso gli immobili sono motivo di discussione, in particolare le abitazioni.

Gli argomenti di attualità riguardano spesso la loro rigenerazione, riqualificazione e riutilizzo, con particolare attenzione alla riqualificazione del portafoglio immobiliare che include terreni, fabbricati industriali, fabbricati commerciali e anche immobili residenziali e rurali, in uso o dismessi.

Tra i vari criteri che vengono considerati dai costruttori per ottimizzare una pianificazione del territorio adeguata, prevale la sostenibilità. Il mercato italiano, soprattutto il settore residenziale, è sempre più attento all’ambiente e alla sostenibilità.

Come riportato anche da Immobiliare.it, nel nostro Paese è in atto una crescita d’interesse per l’acquisto di case ad alti standard energetici e opere di ristrutturazione atte a migliorare le prestazioni degli immobili.

Prima della pandemia, ovvero sino al 2019, gli immobili con caratteristiche ambientali ed energetiche adeguate alle normative vigenti, prevalevano nettamente sulle scelte dei risparmiatori immobiliari; sia per destinare l’acquisto come abitazione principale, sia agli immobili destinati a reddito. Naturalmente il 2020 è stato un anno molto incerto, ma ha evidenziato prospettive interessanti confortate anche dai confronti emersi tra le varie federazioni di categoria immobiliari. E’ emerso che gli acquirenti tendono a dare sempre maggior importanza alle prestazioni energetiche degli immobili.

Nello specifico, nel 2019 le transazioni immobiliari con immobili in classe energetica A o B hanno raggiunto l’80% nel segmento delle nuove costruzioni, mentre nell’usato (con immobili aggiornati alle normative vigenti) si è raggiunto un valore che si aggira intorno al 36%. Un buon consolidamento del settore residenziale che mette in evidenza una riduzione dell’acquisto di immobili con classe energetica bassa G, in favore di abitazioni più ecologiche, in particolare nel segmento ville.

L’attuale situazione sanitaria ha contribuito anche a modificare le esigenze e le abitudini delle famiglie italiane, lasciando spazio ad una diversa e migliore distribuzione degli spazi. Si prevede una maggiore domanda di abitazioni luminose, con ampi spazi esterni e notevoli performance energetiche con consumi contenuti. Il balcone diventa un fattore fondamentale nella scelta del proprio alloggio. Prima veniva maggiormente utilizzato come semplice affaccio o ripostiglio esterno dove posizionare la raccolta differenziata prima di portarla nei locali condominiali. Ora, in seguito delle varie restrizioni imposte causa Covid, notiamo che i balconi possono ospitare sedie e poltroncine oltre alle cyclette e tapis roulant, trasformandoli in ambienti ricercatissimi per le scelte immobiliari.

Qualcuno si è proiettato a tempo pieno nello smart working trasformandolo addirittura in home working e, con la giusta pazienza, si è abituato a lavorare da casa. Tale forma di lavoro necessita di una zona office o addirittura di un piccolo ambiente office/hobbies che prima non era presa in considerazione.

Le aziende, che prima ospitavano nei propri uffici l’attuale personale in smart working, si accorgono che è inutile avere uffici quasi vuoti, pertanto cercano spazi notevolmente ridimensionati ed in zone più economiche, solitamente nelle immediate vicinanze alla fermata metropolitana.

Cambiano le abitudini, cambiano le esigenze, cambiano le zone, ma non può diminuire l’attenzione sulle problematiche e passività ambientali che ci circondano, coinvolgendo i rischi sanitari per la popolazione. Spesso si sottovalutano le opportunità, non solo economiche, che possono nascere da una attenta valorizzazione di un immobile o dell’area in cui questo si trova. Il valore attribuito ad un immobile è determinato anche da una relazione di natura economica, ambientale e sociale tra mercato e territorio circostante. Nell’attuale mercato immobiliare, il valore di un immobile va scrupolosamente ricercato anche nel suo impatto ambientale e sostenibile, aumentando così la sua redditività. Si deduce che vi sarà una costante e crescente domanda di immobili di alta qualità, che possano offrire un sano ambiente domestico e lavorativo efficiente. Risulta lampante che, se nel medio e lungo termine proseguiremo con un segmento Real Estate divenuto sempre meno vulnerabile alle oscillazioni inflazionistiche, gli investitori immobiliari saranno sempre più attratti da immobili sicuri e salutari, dove la sostenibilità svolgerà un ruolo nevralgico e sempre più importante.