Quali sono le ragioni che hanno indotto Joe Biden a definire il Presidente russo Vladimir Putin “killer without a soul” (senz’anima…), ad accusarlo di avere interferito (a favore di Trump) nelle elezioni 2020, delitto per il quale “pagherà un prezzo”?
Perché tanta protervia del moderato/equilibrato/multilateralista nuovo inquilino della Casa Bianca? Perché il Presidente-Comandante in capo del più potente apparato militare del pianeta sfida così apertamente e provocatoriamente lo Zar Vladimir, Comandante in capo del più reattivo esercito del mondo, superpotenza spaziale, nucleare, navale, sottomarina, capace d’interferire ben oltre le dispute elettorali interne dell’Impero USA?
Quale è il messaggio inespresso recapitato insieme all’inattesa frecciata?
Forse, brucia ancora la vittoria dimezzata del 3 novembre 2020 o il mortificante esito del (secondo) tentativo di impeachment nei confronti dell’ex Presidente? O magari allarmano i sondaggi che vedono Trump ancora saldamente in testa alle preferenze dell’elettorato repubblicano, che lo (ri)voterebbe a maggioranza assoluta alle primarie per le presidenziali del 2024? Potrebbe essere…
Oppure la sgradevole faccenda è collegata alla guerra al (o del…) Covid19, al mercato multimiliardario e geo strategico dei vaccini, al fastidio suscitato dalla sempre più ingombrante presenza di Sputnik V, il siero russo che rischia di essere il prescelto dai Paesi europei delusi dal terrificante insuccesso delle politiche sanitarie UE? Potrebbe essere…
Un messaggio all’Unione Europea che strizza l’occhio a Mosca? Alla Germania che flirta con lo Zar per il gasdotto North Stream 2, in ogni modo osteggiato da Washington perché la dipendenza energetica equivarrebbe al vassallaggio politico? Può darsi…
Magari un invito all’opposizione interna russa ad un salto di qualità nelle strategie antigovernative? Si, anche questo potrebbe essere…
E se si fosse trattato dell’esternazione di un Presidente senescente della cui tenuta psico-fisico-intellettiva alcuni hanno ragione di dubitare? Certo, anche questo potrebbe essere…
Di sicuro c’è che il mondo ha tremato. Per un giorno ha vibrato come accadeva nel secolo scorso, quando l’incubo del pulsante atomico accompagnava ogni dichiarazione dei leader delle due superpotenze antitetiche.
Mentre lo scacchiere militare si mobilita nelle acque del Mar Nero, la tensione dialettica si è allentata (dopo ventiquattro ore di sconcerto generale) grazie al Killer del Cremlino , abile a replicare con la freddezza del professionista, lingua tagliente e sguardo gelido che buca la telecamera: “forse ti riferisci a te stesso, ti auguro tanta salute…”.
Un auspicio, quest’ultimo, che ha già prodotto un brutto scivolone del successore di Trump sulla scaletta dell’Air Force One…
Joe, pensaci bene next time !