From Russia with love: il vaccino Sputnik

From Russia with love: il vaccino Sputnik In this photo illustration a close up of a hand holding a medical syringe in front of the Russian Flag. (Photo by Thiago Prudêncio / SOPA Images/Sipa USA)

Mentre il vaccino russo, Sputnik, sta affrontando le fasi di certificazione dall’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco, l’azienda italo – svizzera Adienne Pharma&Biotech ne annuncia la produzione nello stabilimento lombardo di Caponago. From Russia, with love.

“Base produttiva cosa positiva per occupazione ma la somministrazione in Italia deve aspettare la validazione EMA e dell’AIFA” così Gabriele Ciancitto, consigliere comunale a Caponago commenta la notizia sull’accordo tra l’azienda e il Russian Direct Investment Fund, che si occupa della distribuzione del vaccino all’estero. La notizia di questo accordo reso noto dalla Camera di Commercio Italo Russa ha suscitato reazioni di diverso genere: prima fra tutte la precisazione da parte della Commissione Europea che dichiara come lo Sputnik rimanga fuori dalla strategia vaccinale. Secondo la nostra stampa per l’avvio della produzione si aspetterà luglio, lasso di tempo nel quale potrebbe, eventualmente, arrivare un via libera dall’EMA per la distribuzione.

Come funziona – Il vaccino russo agisce in modo similare ai suoi competitor già approvati ma con alcune differenze sostanziali: l’informazone che permette all’organismo di riconoscere le proteine Spike come nemiche viene trasportata in dei filamenti di DNA utilizzando dei vettori virali ingegnerizzati in laboratorio. Prodotto dal Gamaleya Research Institute di Mosca sembra avere, secondo la rivista scientifica “The Lancet”, una efficacia pari al 91,6% senza particolari effetti collaterali.

Gli endorsement – Se i vaccini sono un tema divisivo, lo Sputnik è il vaccino più divisivo di tutti. La Lombardia, per voce dell’Assessore Letizia Moratti,  lo reclama a sottolinea la lunghezza e la complessità degli iter autorizzativi dell’EMA, altri insistono su una valutazione della sicurezza della cura. Tutti si rivolgono alle “Authorities”, chi per snellire le procedure e chi per invocare controlli più serrati nei confronti di un vaccino che ha passato le fasi sperimentali in un Paese di cui non tutti si fidano, e che pretende ora le scuse da parte dell’Ema, rea di aver paragonato lo Sputnik V alla “roulette russa”.

In tutto ciò non mancano le notizie sui ritardi dei vaccini e le speranze, che all’inizio della campagna vaccinale erano molte, si affievoliscono. Una mano dalla Russia con amore con il vaccino Sputnik potrebbe sicuramente aiutare l’Italia e l’Unione Europea da un impasse che paralizza il mondo da oltre un anno.