Nel rebus delle restrizioni e delle possibili future riaperture rimane centrale il tema del vaccino: al netto dei ritardi sulla somministrazione, gli esperti contano di sconfiggere il virus raggiungendo l’immunità di gregge.
E’ passato un anno intero dall’inizio della pandemia e pare di essere di nuovo punto e a capo. Chiusure, restrizioni, vita sociale ridotta al minimo e imprenditori sul lastrico nonostante i ristori abbiano provato nel profondo la popolazione e le istituzioni che cercano di dare risposte complesse in un contesto difficilissimo, caratterizzato da una profonda incertezza. Le varianti del virus e l’istituzione chirurgica di zone più che arancioni o quasi rosse gettano l’ombra sui tempi di attuazione della “nuova normalità”, nonostante il calo dei casi a livello mondiale.
Speriamo tutti nei vaccini ma la situazione, neanche a dirlo, è più complessa di come può sembrare.
Dosi disponibili e ritardi – Le dosi stimate di vaccino disponibili in Italia fino al secondo trimestre del 2022 secondo la tabella disponibile sul sito del Ministero della Salute aggiornata al 12/02/2021 sono pari a 224.033.633, ma i ritardi pesano sul ruolino di marcia tanto che se nel primo trimestre dell’anno corrente era prevista la consegna di più di 15 milioni di dosi, al 24/02/21, stando ai dati consultabili sul sito del Corriere della Sera ( https://www.corriere.it/salute/covid-vaccino-tempo-reale-andamento-in-italia/index.shtml ) ne sono state consegnate 5.198.860, rallentando la campagna vaccinale di circa un mese.
L’Unione Europea – Il ruolo dell’Unione Europea in questo contesto è centrale: da fine giugno la Commissione ha cominciato a gestire i negoziati con le aziende per tutti i Paesi dell’Unione, concludendo le trattative con sei multinazionali per 2,3 miliardi di dosi di cui circa 300 milioni spettano all’Italia. Diversi osservatori hanno fatto delle valutazioni riguardo all’opportunità di contrattare il prezzo di un asset così prezioso e poco disponibile che, unita alla mancanza di assicurazioni sull’attribuzione di responsabilità nel caso di effetti collaterali e alla mancata pianificazione delle consegne su finestre temporali più ristrette, hanno creato un contesto in cui, per tutti, è molto più facile sbagliare che far bene.
Nel frattempo gran parte dell’opinione pubblica accetta qualsiasi condizione pur di poter recuperare la libertà che il virus le ha portato via e la soluzione dei vaccini infervora gli animi di chi non si rassegna a vivere da recluso, tanto che online è disponibile un contatore (https://www.omnicalculator.com/health/calcolatore-vaccino-italia ) che stima – mediante l’inserimento di dati quali nazione, età, professione e condizioni di salute – la data di un’eventuale vaccinazione secondo il piano vaccinale dello Stato in cui si risiede.
La speranza è ancora tanta ma, come si può intendere, grandi speranze generano grandi aspettative che se deluse provocheranno un’ondata di malcontento difficile da gestire e delle vittime collaterali di cui vorremmo tutti fare a meno.