Per buonsenso, Irragionevoli!

Abbiamo smarrito il vero senso delle parole.

La vera minaccia, pericolosa ed invisibile, di questi primi vent’anni del nuovo millennio è la perdita del vero senso delle nostre parole. Se ne sono appropriati, le hanno usate per descrivere fatti, avvenimenti ed emozioni che non corrispondono al loro significato originale.

I voltagabbana sono diventati responsabili; l’elemosina la chiamano ristori; i meno sociali dei network li definiamo social; il lavoro da casa è decisamente meno smart di quello che la parola stessa dice; emergenza è una parola che non più alcun senso, perchè viene utilizzata per descrivere una quotidiana e prevedibile nuova normalità…e questi sono solo alcuni esempi.

In questa nuova Babele lessicale, le parole sono state svuotate del loro significato e associate ad azioni e concetti diversi o opposti a quelli suggeriti dalla ragione.

Di fronte a questa insanabile rottura tra il vero significato delle parole e il loro uso quotidiano, è proprio il buonsenso ad uscirne con le ossa rotte. Come può l’uomo comune esprimere il proprio dissenso verso ciò che accade in questo Paese, se è costretto a scagliarsi contro inefficienze e ingiustizie che i media dipingono come situazioni giuste e desiderabili, riuscendo a farle apparire tali grazie ad un continuo e monolitico bombardamento mediatico?

Ciò che il buonsenso definisce sbagliato, il senso comune lo percepisce come giusto. Se ci chiediamo come sia possibile, la risposta è semplice: se il buonsenso affonda le radici negli insegnamenti ricevuti dal passato, nelle usanze, nelle parole semplici che sentivamo pronunciare dalla nonna o dai genitori, il senso comune è forgiato nella fornace mediatica dei giornali, delle tv e dei social. Il primo ha le proprie radici nella ragionevolezza della vita reale, il secondo cresce sul terreno paludoso e instabile del condizionamento di massa.

L’unica via di uscita, per gli uomini e le donne ragionevoli, in quest’epoca priva di punti di riferimento attendibili, l’unico modo di orientarsi, è di buttare tutte le bussole e tornare a guardare il cielo; tornare a cercare, come l’uomo fa da millenni, la Stella Polare, un punto fisso e certo verso cui orientare le proprie azioni e il proprio futuro.

L’unica strada, per gli uomini e le donne ragionevoli, è di strillare quello che, in periodi storici di maggiore saggezza, andrebbe semplicemente bisbigliato: cose di buonsenso.

Le conseguenze sono scontate: il senso comune, forte dell’appoggio incondizionato dei grandi media, farà apparire, almeno all’inizio, il buonsenso come irragionevole; dipingerà le affermazioni sensate come folli; accuserà i Ragionevoli di essere pazze e irrazionali Cassandra, che mettono in guardia su un disastro che mai avverrà.

Amici, la strada maestra per gli uomini e le donne ragionevoli condurrà, almeno per un pezzo del nostro viaggio, ad essere considerati Irragionevoli; ci costringerà ad affermare e difendere con decisione idee e concetti palesemente giusti. A volte, compostamente strillandone il buonsenso!

Andrea Martignano – Presidente Associazione Tra Il Dire e Il Fare