Come si sta diffondendo la Variante Delta?

Torna a salire, sebbene di poco, l’indice di contagio nazionale Rt. Il monitoraggio dei casi ci mostra anche l’aumento della diffusione della variante Delta che sale al 27,7% secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità con punte fino al 45% in Lombardia dove ha superato l’incidenza della variante Alfa (la più diffusa finora) che è invece scesa al 24%.

I dati ci mostrano inoltre come l’88% dei contagiati siano soggetti non vaccinati mentre solo il 6% dei contagiati aveva completato il ciclo vaccinale.

Gli esperti sono concordi nel credere che a breve la variante Delta sarà dominante, così come è avvenuto nel Regno Unito, proprio a causa di una sua maggiore contagiosità rispetto alla variante Alfa.

Sono quattro, ad oggi, le varianti che vengono tenute sotto stretta osservazione, le cosiddette VOC “variants of concern”, quelle che preoccupano maggiormente e che hanno dato prova di una maggiore trasmissibilità.

La variante “Alfa”, isolata per la prima volta nel Regno Unito e che al momento è ancora la più prevalente, la variante “Beta”, la “Gamma” e la “Delta”.

Perché è così importante monitorare le mutazioni del virus? I virus, per loro stessa natura, variano costantemente. È il loro principale meccanismo di sopravvivenza, quello messo in atto per eludere l’immunità che si va pian piano acquisendo, affinché il virus possa continuare a sopravvivere. La maggior parte delle mutazioni non ha un impatto significativo mentre altre conferiscono al virus caratteristiche come una maggiore trasmissibilità o una maggiore patogenicità con forme più aggressive della malattia in grado anche di sfuggire all’immunità già acquisita in precedenza.

Monitorare e prevedere la diffusione delle nuove varianti consente di mettere in atto per tempo misure efficaci a contrastarne la diffusione così come ci consente di verificare l’efficacia dei vaccini finora a disposizione.

Ad oggi, i dati sui quattro vaccini disponibili mostrano che tutti restano efficaci contro tutte le varianti laddove si sia completato il ciclo vaccinale, mentre diminuisce l’efficacia che si era inizialmente evidenziata dopo la prima somministrazione.

Per continuare a contrastare la diffusione delle varianti, e l’insorgerne di nuove, è dunque necessario mantenere le misure già in atto come l’uso delle mascherine e il distanziamento. Rimane cruciale proseguire in tempi rapidi con le vaccinazioni e completare anche il ciclo vaccinale nei soggetti che hanno già ricevuto la prima dose per contrastare la diffusione del virus ma anche per ridurre i casi che necessitano di ospedalizzazione riducendo così anche la mortalità. Se infatti oggi assistiamo ad una lieve risalita dei contagiati, i dati di ospedalizzazione e mortalità restano sostanzialmente stabili.